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*'''Venerdì 17 settembre ore 13:13''' | |||
(e-mail di Valerio Ricciardelli) | |||
'''Lesson learned dei decreti delegati della Val d’Esino - Una storia iniziata nel 1974''' | |||
Abituato, ormai da tempo, a vivere nel “rattrappimento del presente” (cfr. documento Censis- De Rita), c’è per me l’alto rischio che si atrofizzino le meningi e si perda anche la memoria a lungo termine. | |||
Infatti ringrazio per avermi ricordato il tema della scuola e dei “decreti delegati”, forse una “lesson learned“ perduta ma che meriterebbe di essere perlomeno ricordata, in modo che i potenziali responsabili delle scelte future ne conoscano almeno la sua genesi e funzione avuta nella comunità. | |||
Non so quanti sanno o ricordano che nel maggio del 1974, nell’ordinamento scolastico italiano, furono introdotti i così detti decreti delegati e furono istituiti gli organi collegiali di governo della scuola (consiglio di istituto, di circolo, di classe, ecc.). | |||
Fu una novità, forse talvolta mal usata, ma per la gente dell’epoca della Val d’Esino fu un momento di riflessione e di partecipazione importante. | |||
Infatti, un gruppo di persone, sensibili al tema della scuola e dell’educazione dei giovani, dei tre comuni (Esino, Perledo, Varenna), si ritrovò quasi per caso ad occuparsi di questa novità e per la prima volta si comprese che le tre comunità dovevano riflettere congiuntamente su un argomento di interesse comune: la scuola e l’educazione dei giovani. | |||
C’era anche una ragione: le scuole medie erano a Bellano e là confluivano gli allievi dei tre comuni, il circolo didattico delle elementari era invece a Mandello dove confluivano le scuole elementari. | |||
Non sapevamo ovviamente niente dei nuovi decreti delegati, ma sapevamo che avrebbero condizionato la politica scolastica del futuro, quindi li abbiamo studiati bene, coinvolgendo tutte le famiglie e abbiamo dato vita a un piano di partecipazione attiva nella scuola. Fummo veramente i pionieri dell’applicazione di quella novità. | |||
Non intervennero le amministrazioni comunali, allora le priorità di governo erano ancora sulle opere da realizzare e non sulla comunità. Intervennero invece, in quel progetto, delle persone che ricordo con grande piacere e con grande affetto e con loro abbiamo fatto tanto. | |||
A Varenna intervennero Derflingher, da poco scomparso, Cavalli che divenne poi sindaco, Chiappa, e successivamente anche Giampiero Maggi; a Perledo ci fu Mirco Maggioni, successivamente Romualdo Sala, per Esino me ne occupai io, con mio padre, Matteo Grassi, Sergio Carissimo e successivamente Fiorenzo Viglienghi e tanti altri. | |||
Dapprima studiammo bene i decreti delegati e poi li presentammo a tutti i genitori in tre riunioni fatte nei tre comuni. Poi ragionammo sulle nostre necessità e sulla nostra partecipazione attiva al governo delle scuole e si diede vita alle liste dei candidati della Val d’Esino, per la scuola media e per le elementari, che ottennero una grande adesione da parte dei votanti. | |||
Alle prime votazioni, più del 90% dei genitori dei tre paesi andarono a votare. Fu un successo enorme: ne scrissero i giornali. | |||
Mirco Maggioni divenne poi il presidente del consiglio di circolo, con sede a Mandello, e nel consiglio entro anche Sergio Carissimo di Esino, a Bellano, nel consiglio di istituto entrarono Derflingher che fu poi vicepresidente e mio padre che quando terminò il suo mandato fu sostituito da Matteo Grassi. | |||
Gli eletti lavorarono molto bene e produssero molti risultati, creando nelle famiglie una grande sensibilità al tema dell’educazione e dell’istruzione. | |||
Quell’esperienza fu poi la nube fondatrice dei “giochi della gioventù della Val d’Esino” che per alcuni anni furono fatti ad Ortanella in due edizioni: quella primaverile e quella estiva. E il “focus” non era il gioco, ma il progetto educativo dei giovani, che sia pur con le nostre poche “attrezzature” e competenze ci impegnavamo ad applicare. | |||
Mi chiedo se quella o quelle visioni, nella “società liquida” di Bauman siano ancora attuali. | |||
Recentemente furono applicate alla scuola per genitori che era stata messa in piedi a Esino: parteciparono anche genitori perledesi. Poi si discusse il tema della sopravvivenza delle piccole scuole nei piccoli comuni in un convegno a Lecco, di cui mi feci carico dell’organizzazione. | |||
Alle iniziative non ci fu seguito. | |||
Torna allora interessante la domanda: ma come sarà il futuro del territorio, rispetto i processi di cambiamento che coinvolgono tutti? | |||
E quanto il sistema amministrativo attuale, nella sua organizzazione complessiva, sarà ancora coerente con i bisogni del “soggetto” che si vuole amministrare? | |||
Qualche esperto di queste cose esemplifica la questione affermando che ormai dappertutto manca lo “strabismo amministrativo”, intendendo l’associazione alla visione dei problemi nel breve termine, quella della visione dei problemi a lungo termine e quindi il sistema è zoppo perché manca la governabilità delle due dimensioni. | |||
Ma se nel passato la visione a lungo termine era anch’essa concentrata sulla singola unità da amministrare, oggi probabilmente non è più così e forse il lungo termine va studiato, compreso, progettato in un sistema allargato. | |||
Che la “lesson learned” dei decreti delegati possa fornire qualche spunto? | |||
*'''Giovedì 16 settembre 9:45''' | |||
(e-mail di Valerio Ricciardelli) | |||
Apprezzo gli stimoli che proponi, che sarebbero stati molto funzionali nell’agorà “piena di pensatori” di più di duemila anni fa. | |||
Oggi, per “stare con i piedi per terra” ci può aiutare molto Zygmunt Bauman con il suo concetto di 'modernità o società liquida'. Ma è chiaro cosa si intende esattamente per società liquida? “Con la crisi del concetto di comunità (e ne discutiamo a lungo perché i documenti antichi ce lo dimostrano) è emerso un individualismo sfrenato, dove nessuno è più compagno di strada ma antagonista di ciascuno, da cui guardarsi. | |||
La politica attuale non è così? Anche quella locale. | |||
Questo soggettivismo – come scriveva Umberto Eco - ha minato le basi della modernità, l’ha resa fragile, da cui in una situazione dove manca ogni punto di riferimento (quali sarebbero i punti di riferimento?), tutto si dissolve in una sorta di liquidità. Si perde, per esempio, la certezza del diritto e le uniche soluzioni per l’individuo senza punti di riferimento sono da un lato l’apparire a tutti costi, e il consumismo. Però si tratta di un consumismo che non mira al possesso di oggetti di desiderio in cui appagarsi, ma che li rende subito obsoleti, e il singolo passa da un consumo all’altro in una sorta di bulimia senza scopo”. Vivere nel rattrappimento del presente, come dice Giuseppe De Rita. La modernità liquida, per dirla con le parole del sociologo polacco, è “la convinzione che il cambiamento è l'unica cosa permanente e che l'incertezza è l'unica certezza”. | |||
Questi sono i confini dentro i quali si dovrebbe intendere la politica come l’applicazione al bene comune! | |||
Allora la prima domanda che viene è: ma queste architetture amministrative e tutto quello che ne consegue sono ancora le cose giuste per affrontare le nuove esigenze della “società liquida”? | |||
Purtroppo non c’è più Bauman, perché avrebbe potuto scrivere un saggio dal titolo: quale modello di amministrazione locale per la società liquida. | |||
*'''Martedì 14 settembre ore 10:02''' | *'''Martedì 14 settembre ore 10:02''' | ||
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Per quanto riguarda i nomi rimangono ancora misteriosi gli incarichi di Giunta, e difficilmente verranno svelati durante le elezioni. | Per quanto riguarda i nomi rimangono ancora misteriosi gli incarichi di Giunta, e difficilmente verranno svelati durante le elezioni. | ||
I candidati sindaci una volta eletti nomineranno in Giunta degli esterni? Chi? | I candidati sindaci una volta eletti nomineranno in Giunta degli esterni? Chi?<br /> | ||
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*'''Martedì 7 settembre ore 9:48''' | *'''Martedì 7 settembre ore 9:48''' |
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