Paolo Buzzi: differenze tra le versioni

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'''Paolo Buzzi''' (Milano, 15 febbraio 1874 – Milano, 18 febbraio 1956) è stato un poeta e scrittore italiano di impronta futurista.
'''Paolo Buzzi''' (Milano, 15 febbraio 1874 – Milano, 18 febbraio 1956) è stato un poeta e scrittore italiano di impronta futurista.


Ha soggiornato a Perledo presso Villa Carlinga, frazione Bologna.
Ha soggiornato a Perledo presso Villa Carlinga, frazione Bologna. A Villa Carlinga passerà gli anni della seconda guerra mondiale, nascondendovi la giovane Franca Valeri (al secolo Norsa) e sua madre.<ref>https://www.openstarts.units.it/bitstream/10077/30924/4/buzzi_futurista_online.pdf Pag. 267</ref>
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==Biografia==
==Biografia==
Figlio di Angelo e Camilla Riva, donna di antichissima e nobile famiglia galbiatese (nipote del Nob. Don Ing. Cesare Riva Finoli), dopo essersi laureato in [[Legge]] ha lavorato per tutta la vita presso l'Amministrazione Provinciale di Milano occupandosi attivamente dei molti problemi [[Società (sociologia)|sociali]] del momento, come quello della [[pellagra]].
Figlio di Angelo e Camilla Riva, donna di antichissima e nobile famiglia galbiatese (nipote del Nob. Don Ing. Cesare Riva Finoli), dopo essersi laureato in Legge ha lavorato per tutta la vita presso l'Amministrazione Provinciale di Milano occupandosi attivamente dei molti problemi sociali del momento, come quello della pellagra.
===Il periodo di apprendistato===
===Il periodo di apprendistato===
Ricco di interessi letterari iniziò presto l'attività di scrittore con una [[commedia]] nel [[1886]] e con un [[libretto]] d'[[opera lirica|opera]] (''Crevalcore'', per Anna Radius Zuccari, alias [[Neera (scrittrice)|Neera]]) nel 1907. Si cimentò con una raccolta di poesie [[dialetto|dialettali]] dal titolo "Cuna voeuia "(Culla vuota) e concluse con le [[Lirica (poesia)|liriche]] "Rapsodie [[Giacomo Leopardi|leopardiane]]"  questo suo primo periodo di noviziato.
Ricco di interessi letterari iniziò presto l'attività di scrittore con una commedia nel 1886 e con un libretto d'opera (''Crevalcore'', per Anna Radius Zuccari, alias Neera) nel 1907. Si cimentò con una raccolta di poesie dialettali dal titolo "Cuna voeuia" (Culla vuota) e concluse con le liriche "Rapsodie leopardiane"  questo suo primo periodo di noviziato.
===Il periodo avanguardistico===
===Il periodo avanguardistico===
Dopo aver conosciuto [[Filippo Tommaso Marinetti|Marinetti]], il giovane poeta aderì con entusiasmo al [[Futurismo|movimento futurista]] che era sorto da poco e nel [[1905]] fu tra coloro che contribuirono a fondare la [[rivista]] "[[Poesia (periodico 1905)|Poesia]]". Per "Poesia" , che aveva indetto il primo concorso letterario, scrisse un lungo poema in [[prosa]], dal titolo "L'esilio", che gli valse la vittoria. Il poema venne poi dato alla stampa nel [[1906]].
Dopo aver conosciuto Marinetti, il giovane poeta aderì con entusiasmo al movimento futurista che era sorto da poco e nel 1905 fu tra coloro che contribuirono a fondare la rivista "Poesia". Per "Poesia" , che aveva indetto il primo concorso letterario, scrisse un lungo poema in prosa, dal titolo "L'esilio", che gli valse la vittoria. Il poema venne poi dato alla stampa nel 1906.
===Nel futurismo===
===Nel futurismo===
Firmò tra i primi il [[Manifesto del Futurismo|Manifesto del movimento futurista]], che uscì a Parigi nel 1909, sottoscrisse il ripudio di Venezia passatista nel marinettiano ''Uccidiamo il chiaro di luna''<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/paolo-buzzi_%28Dizionario-Biografico%29/ Dizionario biografico Treccani]</ref>. "Aeroplani" sarà la sua prima opera di [[Verso|versi]] di stampo futurista e verrà pubblicata a [[Milano]] da Edizioni di "Poesia" nel [[1909]]. Nel [[1912]], nell'[[antologia]] "I poeti futuristi", il poeta pubblicò molte sue poesie oltre ad un [[saggio]] sul [[verso libero]]. Seguirà, nel [[1915]], il [[romanzo]] "L'ellisse e la spirale. Film + parole in libertà", dai contenuti [[fantascienza|fantascientifici]] e dalle tecniche sperimentali (l'ultima sezione del testo è costituita da [[Parole in libertà (futurismo)|tavole parolibere]], per la prima volta usate all'interno di un romanzo).
Firmò tra i primi il Manifesto del movimento futurista, che uscì a Parigi nel 1909, sottoscrisse il ripudio di Venezia passatista nel marinettiano ''Uccidiamo il chiaro di luna''<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/paolo-buzzi_%28Dizionario-Biografico%29/ Dizionario biografico Treccani]</ref>. "Aeroplani" sarà la sua prima opera di versi di stampo futurista e verrà pubblicata a Milano da Edizioni di "Poesia" nel 1909. Nel 1912, nell'antologia "I poeti futuristi", il poeta pubblicò molte sue poesie oltre ad un saggio sul verso libero. Seguirà, nel 1915, il romanzo "L'ellisse e la spirale. Film + parole in libertà", dai contenuti fantascientifici e dalle tecniche sperimentali (l'ultima sezione del testo è costituita da tavole parolibere, per la prima volta usate all'interno di un romanzo).


Negli anni successivi Buzzi compose "Conflagrazione" (Epopea parolibera, 1915-1918), un vero e proprio diario della [[prima guerra mondiale]] in parole in libertà, con un uso frequente di ''[[Collage (arte)|collages]]''. L'opera rimase inedita e fu pubblicata postuma soltanto nel [[1963]]. Accanto all'attività artistica, aderì anche al programma politico che l'avanguardia veniva elaborando: collaborò alla fondazione di "Roma futurista",<ref>[http://mssormani.comune.milano.it/sub_manoscritti/Fondi/fondo_buzzi.htm comune.milano.it]</ref> alla formazione dei Fasci politici futuristi, che si trasformarono ben presto nei [[Fasci di combattimento]] mussoliniano, dei quali Buzzi fu responsabile per la sezione milanese.
Negli anni successivi Buzzi compose "Conflagrazione" (Epopea parolibera, 1915-1918), un vero e proprio diario della prima guerra mondiale in parole in libertà, con un uso frequente di ''collages''. L'opera rimase inedita e fu pubblicata postuma soltanto nel 1963. Accanto all'attività artistica, aderì anche al programma politico che l'avanguardia veniva elaborando: collaborò alla fondazione di "Roma futurista",<ref>[http://mssormani.comune.milano.it/sub_manoscritti/Fondi/fondo_buzzi.htm comune.milano.it]</ref> alla formazione dei Fasci politici futuristi, che si trasformarono ben presto nei Fasci di combattimento mussoliniano, dei quali Buzzi fu responsabile per la sezione milanese.


Tra i [[Libro|libri]] di poesia sono da ricordare il "Bel canto" del [[1916]], "Popolo, canta così!" del [[1920]], "Poema dei quarantanni" del [[1922]], "Canti per le chiese vuote" del [[1930]]. Buzzi per il fascismo, scrisse la prefazione per ''Il volto della rivoluzione'', una splendida opera composta da 4 volumi di storia e dottrina del fascismo di [[Alfredo Acito]] (Milano, G. Morreale, 1930).<ref>''[http://www.idref.fr/03446705X Buzzi, Paolo (1874-1956)]'' nella banca di dati francese ''IdRef'', visitato oggi 2017-08-07.</ref>
Tra i libri di poesia sono da ricordare il "Bel canto" del 1916, "Popolo, canta così!" del 1920, "Poema dei quarantanni" del 1922, "Canti per le chiese vuote" del 1930. Buzzi per il fascismo, scrisse la prefazione per ''Il volto della rivoluzione'', una splendida opera composta da 4 volumi di storia e dottrina del fascismo di Alfredo Acito (Milano, G. Morreale, 1930).<ref>''[http://www.idref.fr/03446705X Buzzi, Paolo (1874-1956)]'' nella banca di dati francese ''IdRef'', visitato oggi 2017-08-07.</ref>
===Il ritorno ai modelli tradizionali===
===Il ritorno ai modelli tradizionali===
Le opere che seguiranno, pur mantenendo alcune caratteristiche del modello futurista, sembrano ispirate a modelli più tradizionali e moderati. Ne ''Il poema di radioonde'' del 1941, ispirato a un viaggio nel nord, le poesie alternano motivi carducciani e dannunziani. Fu decorato della medaglia d'oro dei benemeriti della Pubblica Istruzione.
Le opere che seguiranno, pur mantenendo alcune caratteristiche del modello futurista, sembrano ispirate a modelli più tradizionali e moderati. Ne ''Il poema di radioonde'' del 1941, ispirato a un viaggio nel nord, le poesie alternano motivi carducciani e dannunziani. Fu decorato della medaglia d'oro dei benemeriti della Pubblica Istruzione.
==Poetica==
==Poetica==
La posizione di Buzzi tra i poeti della prima fase futurista  è, come ha sottolineato [[Francesco Flora|Flora]], più letteraria ed eclettica priva pertanto di esagerazione e contaminazione.
La posizione di Buzzi tra i poeti della prima fase futurista  è, come ha sottolineato Flora, più letteraria ed eclettica priva pertanto di esagerazione e contaminazione.
===Le capacità formali e costruttive===
===Le capacità formali e costruttive===
Formatosi sui classici si dimostra presto poeta di notevoli capacità [[forma (letteratura)|formali]] e costruttive consolidate senza dubbio dalla assidua frequentazione della [[musica]].
Formatosi sui classici si dimostra presto poeta di notevoli capacità [[forma (letteratura)|formali]] e costruttive consolidate senza dubbio dalla assidua frequentazione della musica.
===Il retroterra della scapigliatura===
===Il retroterra della scapigliatura===
Estremamente legato alla tradizione culturale milanese, sensibile ai problemi civili e democratici, Buzzi si aggancia alla [[scapigliatura]] come si rileva dalla [[lettura]] del testo tardo-scapigliato contenuto nei "Poeti futuristi" dal titolo "La donna della corazza d'acciaio".
Estremamente legato alla tradizione culturale milanese, sensibile ai problemi civili e democratici, Buzzi si aggancia alla scapigliatura come si rileva dalla lettura del testo tardo-scapigliato contenuto nei "Poeti futuristi" dal titolo "La donna della corazza d'acciaio".
===Il verso libero===
===Il verso libero===
Aderendo al futurismo e accogliendo come preferito il verso libero, Buzzi poté esprimere senza limitazioni quella "incontinenza verbale", come dice il [[Pier Vincenzo Mengaldo|Mengaldo]], che appartiene ai bravi [[Narratore|narratori]] e ai cantastorie di fatti [[popolo|popolari]]. L'ampissima produzione letteraria di Buzzi comprende, oltre alle poesie, opere di [[teatro]] e di [[narrativa]], [[Saggio|saggi]] e [[traduzione|traduzioni]].
Aderendo al futurismo e accogliendo come preferito il verso libero, Buzzi poté esprimere senza limitazioni quella "incontinenza verbale", come dice il Mengaldo, che appartiene ai bravi narratori e ai cantastorie di fatti popolari. L'ampissima produzione letteraria di Buzzi comprende, oltre alle poesie, opere di teatro e di narrativa, saggi e traduzioni.
==Opere==
==Opere==
Una cospicua parte dell'opera di Paolo Buzzi è ancora inedita e mancano studi di critica approfonditi.
Una cospicua parte dell'opera di Paolo Buzzi è ancora inedita e mancano studi di critica approfonditi.
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*''Poema di radio-onde'', Vallecchi, Firenze 1940
*''Poema di radio-onde'', Vallecchi, Firenze 1940
*''Atomiche'', Gastaldi, Milano 1950
*''Atomiche'', Gastaldi, Milano 1950
*''Selecta 1898-1954. Poesie e prose edite e inedite'', premessa di [[Francesco Flora]], Impronta, Torino 1955
*''Selecta 1898-1954. Poesie e prose edite e inedite'', premessa di Francesco Flora, Impronta, Torino 1955
*''Il flauto inaudibile'', Intelisano, Milano 1956
*''Il flauto inaudibile'', Intelisano, Milano 1956
*''Poesie scelte'', a cura di Emilio Mariano, Ceschina, Milano 1961
*''Poesie scelte'', a cura di Emilio Mariano, Ceschina, Milano 1961
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===Traduzioni===
===Traduzioni===


*[[Charles Baudelaire]], ''I fiori del male'', traduzione in versi liberi di Paolo Buzzi, Istituto Editoriale Italiano, Milano 1917
*Charles Baudelaire, ''I fiori del male'', traduzione in versi liberi di Paolo Buzzi, Istituto Editoriale Italiano, Milano 1917
*[[Apicio (II secolo)|Apicio]], ''De Re Coquinaria Libri. Manuale di gastronomia'', versione di Paolo Buzzi, Notari, Milano 1930; Garzanti, Milano 1946
*Apicio, ''De Re Coquinaria Libri. Manuale di gastronomia'', versione di Paolo Buzzi, Notari, Milano 1930; Garzanti, Milano 1946
*[[Maurice Nadeau]], ''Antologia del surrealismo'', traduzione di Paolo Buzzi, Macchia, Roma 1948
*Maurice Nadeau, ''Antologia del surrealismo'', traduzione di Paolo Buzzi, Macchia, Roma 1948


==Note==
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*E. Rampazzo, "Futurista al chiaro di luna. La poesia di Paolo Buzzi fra tradizione e avanguardia", Trieste, EUT, 2020.
*E. Rampazzo, "Futurista al chiaro di luna. La poesia di Paolo Buzzi fra tradizione e avanguardia", Trieste, EUT, 2020.


==Voci correlate==
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*[[Futurismo]]
*[[Poesia (periodico 1905)]]
 
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
 
*{{cita web | 1 = http://www.la-poesia.it/public/opere-autore.asp?185 | 2 = Opere | accesso = 18 marzo 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070927110435/http://www.la-poesia.it/public/opere-autore.asp?185 | dataarchivio = 27 settembre 2007 | urlmorto = sì }}
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