Insigniti dell'Ordine di Vittorio Veneto: differenze tra le versioni

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Benché formalmente non abrogato, l’Ordine è di fatto posto in quiescenza in quanto, dal 2008, non vi sono più persone viventi insignite o insignibili del cavalierato.
Benché formalmente non abrogato, l’Ordine è di fatto posto in quiescenza in quanto, dal 2008, non vi sono più persone viventi insignite o insignibili del cavalierato.
L'Ordine fu istituito con legge 263/1968 nel cinquantenario della vittoria italiana nella prima guerra mondiale al fine di «esprimere la gratitudine della Nazione» a tutti i soldati italiani che avendo combattuto durante la prima guerra mondiale, o nelle guerre precedenti, avessero conseguito la croce al merito di guerra o si fossero trovati nelle condizioni per poterne esserne insigniti (art. 2).
Essa era destinata a tutti i reduci che, alla data del 1º gennaio 1968, fossero ancora viventi e godessero dei diritti civili e politici; oltre al diploma di riconoscimento, la legge prevedeva anche, per gli aventi diritto con reddito non superiore al minimo imponibile previsto ai fini dell'imposta complementare, un assegno vitalizio senza reversibilità di 60 000 lire annue (art. 5), pagabili in due semestralità il 30 giugno e il 20 dicembre; l'unica forma di reversibilità prevista era, in caso di morte del beneficiario, un'ulteriore annualità del vitalizio versata alla vedova o ai figli superstiti; la legge previde che potessero beneficiare dell'assegno anche quei combattenti dell'esercito austro-ungarico che avessero partecipato alla guerra nel periodo 1914-1918 e che fossero divenuti cittadini italiani per annessione dei territori conquistati.
Benché spettante di diritto, non era concessa automaticamente, in quanto l'onere di richiederla era in capo al reduce avente diritto, che doveva farne richiesta tramite il comune di residenza (art. 4).
La legge mise a capo dell'ordine, che prevedeva la sola classe di cavaliere (art. 2), il presidente della Repubblica. Il primo capo di Stato che lo presiedette fu Giuseppe Saragat. Il consiglio dell'ordine, che valutava le domande, era presieduto da un militare delle Forze Armate di grado equivalente a generale di corpo d'armata, da altri quattro membri militari aventi il grado di generale o ammiraglio, e dal presidente dell'Associazione nazionale combattenti e reduci (art. 3).
Essendo un ordine che assegnava riconoscimenti ai reduci di un evento concluso mezzo secolo prima della sua istituzione, il numero dei suoi insigniti andò via via assottigliandosi con il passare degli anni fino alla sua quiescenza ''de facto'' avvenuta il 26 ottobre 2008 con la scomparsa dell'ultimo decorato ancora in vita, Delfino Borroni, morto all'età di 110 anni.. Esso fu quindi abrogato dall’art. 2268 c.1 del D.L. 66/2010, ''Codice dell’ordinamento militare'', ma una successiva modificazione contenuta nel D.L. 20/2012, ''Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66'', all’art. 20, c. 2 e art. 10 c. 8, lo ripristinò, mantenendolo quindi formalmente in vigore.


Segue l'elenco degli insigniti nati a Perledo con la data del decreto.<ref>https://www.quirinale.it/onorificenze</ref>
Segue l'elenco degli insigniti nati a Perledo con la data del decreto.<ref>https://www.quirinale.it/onorificenze</ref>
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== Note ==
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