Il Vermouth d'onore a Perledo (1925): differenze tra le versioni
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Il ''vermouth d’onore'' era un’usanza diffusa anche a Perledo e più in generale in Lombardia negli anni Venti del Novecento: indicava il gesto conviviale di offrire un calice di vermouth, quale segno di stima e omaggio in occasione di eventi pubblici, riunioni culturali o celebrazioni civiche. | Il ''vermouth d’onore'' era un’usanza diffusa anche a Perledo e più in generale in Lombardia negli anni Venti del Novecento: indicava il gesto conviviale di offrire un calice di vermouth, quale segno di stima e omaggio in occasione di eventi pubblici, riunioni culturali o celebrazioni civiche. | ||
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* Produttore in Italia: Cinzano (Gruppo Campari), Martini , Carpano (Fratelli Branca), Gancia, tra gli altri. | |||
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Versione attuale delle 20:43, 17 giu 2025
di Renato Ongania
Introduzione
Il vermouth d’onore era un’usanza diffusa anche a Perledo e più in generale in Lombardia negli anni Venti del Novecento: indicava il gesto conviviale di offrire un calice di vermouth, quale segno di stima e omaggio in occasione di eventi pubblici, riunioni culturali o celebrazioni civiche.
Contesto storico
Nel 1925, il vermouth era già un aperitivo di grande popolarità in Italia settentrionale, con epicentro Torino ma con ampia diffusione anche a Milano, Como, Lecco e nei piccoli centri come Perledo. Le cronache locali dell’epoca menzionano banchetti, incontri di beneficenza o assemblee cittadine conclusi con un “vermouth d’onore” offerto agli ospiti illustri, agli oratori o ai benefattori del paese.
Composizione della bevanda (1925)
Il vermouth lombardo di quell’epoca era un vino bianco secco aromatizzato con erbe officinali e spezie, dolcificato e moderatamente fortificato con alcol neutro. La ricetta tipica prevedeva:
- Vino base: Moscato o Cortese.
- Alcol aggiunto: per portare la gradazione a circa 16% vol.
- Zucchero: circa 10–15% per bilanciare l’amaro delle erbe.
- Infusi di erbe: Artemisia absinthium (assenzio), coriandolo, genziana, scorze di agrumi, cannella, chiodi di garofano e bacche di ginepro.
- Colorante naturale: caramello, se si trattava di vermouth rosso.
La produzione avveniva spesso in laboratori artigianali o piccole distillerie locali, con ricette gelosamente tramandate.
Significato del “vermouth d’onore”
L’espressione non indicava un premio o un titolo ufficiale, bensì un brindisi solenne con cui la comunità ringraziava e onorava un cittadino meritevole o un ospite d’eccezione. Questo rito si inseriva in un più ampio costume sociale che valorizzava l’accoglienza e la convivialità come forma di coesione civica.
Note e curiosità
- Nei resoconti di alcune adunanze dell’epoca si ritrovano formule come: «Fu servito un vermouth d’onore a chiusura dei lavori».
- A Perledo e nei paesi limitrofi, tale gesto si accompagnava spesso a dolci secchi locali o piccola pasticceria.
Fonti e riferimenti
- Tradizione orale locale (testimonianze raccolte presso anziani del paese)
- Manuali di enologia e ricettari italiani primi Novecento
- Cronache storiche di circoli culturali lombardi.
✅ Vedi anche
- Storia del vermouth a Torino
- Usanze conviviali in Lombardia (1900–1930)
- Produttore in Italia: Cinzano (Gruppo Campari), Martini , Carpano (Fratelli Branca), Gancia, tra gli altri.
🗂️ Categoria:
Gastronomia tradizionale lombarda – Tradizioni civiche a Perledo – Cultura conviviale del XX secolo