Diario elezioni 2021

  • Martedì 14 settembre ore 10:02

Le tre formazioni sono scese completamente in campo: oltre agli attuali eletti che hanno deciso di ripresentarsi, "hanno lasciato gli spalti" della politica moltissimi perledesi (ben 19)!

Le fasi canoniche della campagna elettorale si stanno succedendo una dopo l'altra (deposito liste, foto di gruppo, presentazione social dei candidati) - seguirà con ogni probabilità la presentazione dei programmi con incontri sul territorio. Oltre ovviamente ad una caccia al voto porta-porta, al bar, in piazza, in casa, in ufficio, in negozio... ovunque e in ogni occasione!

In questo modo la ritualità delle elezioni si rinnova con il vecchio che lascia spazio al nuovo, secondo i ritmi dettati dal sistema elettorale (ogni 5 anni) e "il vecchio" che cerca di resistere alle nuove spinte di cambiamento.

I nuovi candidati, gli esordienti, cioè coloro che sono alla prima esperienza sono equamente distribuiti tra la lista civica PERLEDO GUARDA AVANTI e la lista civica VIVERE PERLEDO, mentre abbondano (9 su 11) nella lista civica PERLEDO VIVA.

  • Nella lista guidata da Fabio Festorazzi ci sono 5 esordienti
  • Nella lista guidata da Marinella Sala ci sono 9 esordienti
  • Nella lista guidata da Gianpaolo Venini ci sono 5 esordienti

Per quanto riguarda i nomi rimangono ancora misteriosi gli incarichi di Giunta, e difficilmente verranno svelati durante le elezioni.

I candidati sindaci una volta eletti nomineranno in Giunta degli esterni? Chi?


  • Martedì 7 settembre ore 9:48

(e-mail di Valerio Ricciardelli)

Leggo con curiosità e mi complimento delle osservazioni argute, pertinenti, assolutamente necessarie: un raggio di sole per intendere la politica, anche quella locale, come l’applicazione al bene comune.

Ma è veramente così?

Non entro nella specificità delle prossime elezioni perledesi, non mi compete.

Voglio invece, da storico apprendista, fare qualche osservazione.

Nelle carte vecchie dei secoli scorsi, a partire da fine Quattrocento, mi era molto chiaro cosa amministrassero le “vicinanze” di Monte di Varenna (Perledo).

Sono bellissimi e istruttivi i documenti delle vicinanze di Perledo e frazioni, dove i capifamiglia, con una chiara visione del bene comune, amministravano la comunità per il bene di tutti.

Era chiara la visione di quel mondo, gli interessi pubblici da salvaguardare e come applicarsi per salvaguardarli. E siamo nel Cinquecento.

Oggi mi chiedo: ma cosa si amministra? Un paese? E cos’è? Una comunità? E cos’è?

Osservo che, almeno per me, non è innanzitutto chiaro cosa si amministra. Forse non sono esperto di pubblica amministrazione, anche se ho fatto il pubblico amministratore per tanti anni

Se fosse una comunità, cosa si intende per comunità?

Osservo che nel Cinquecento erano chiari i bisogni di amministrazione che andavano soddisfatti. Oggi, se ci sono, quali sono? Non mi sembra che nella lista dei bisogni primari di Maslow ci siano quelli di una buona amministrazione. Osservo che se l’amministrazione è buona o meno non interessa nessuno, infatti ognuno si arrangia per conto proprio. E’ la ragione per cui c’è una disaffezione totale verso la politica, a meno del gossip, che però è solo gossip da usarsi per passatempo, gradito ancor di più se condito di contrapposizioni, anche belliche e altro.

Ma è questo di cui abbiamo bisogno per occuparsi del bene comune?

I capifamiglia del Cinquecento sapevano cosa dovevano amministrare. Non avevano bisogno dell’apparenza, erano concreti, determinati, al servizio del bene comune.

Nella mia ingenuità di uomo del Novecento, cresciuto studiando De Gasperi, Schuman, Adenauer che ha frequentato le nostre terre (chi se lo ricorda?), mi aspetterei una visione della politica, anche in ambito locale ristretto, semmai supportata dall’analisi dei possibili futuri scenari, per poi definire degli obiettivi per amministrare bene il soggetto che si vuole amministrare. Ma sappiamo qual è il soggetto che si deve amministrare? E’ un paese, o una comunità e cosa si intende per comunità?

I termini hanno un loro significato.

Allora, dagli scenari, che indirizzano la visione, poi gli obiettivi, quindi le strategie, poi i piani di execution, quindi gli strumenti per verificare la realizzazione di una buona amministrazione, si comprende dove e come vogliamo costruire il nostro futuro.

Faccio fatica a capire come si possono costruire i programmi delle future amministrazioni se non si applica questa grammatica di base.

Ogni tanto sento parlare di scelte democratiche e di democrazia come strumento per amministrare bene.

Ma siamo sicuri che la democrazia è sufficiente? Forse non serve anche un po’ di competenza?

Se andiamo da un medico e abbiamo una grave patologia, le misure di cura sono prese secondo il principio della democrazia o della competenza?

Talvolta l’unità da amministrare è un soggetto afflitto da tante patologie e forse non sarebbe male che allo strumento democratico si affiancasse qualche buon strumento delle competenze.

Ma vengo al nostro territorio, da storico in erba, e guardo al futuro (scenari) con la deformazione di chi si è occupato spesso di organizzazioni, di varia natura anche complesse.

Ci saranno ancora le nostre unità amministrative odierne (i comuni) e come si governeranno?

Penso di no, l’applicazione di possibili scenari mi dice di no.

Allora cosa faremo e come ci prepareremo al cambiamento?

I campi soggetti al cambiamento sono due: l’organizzazione amministrativa ( i comuni), ma questo è facile per gli addetti ai lavori, e il campo dell’identità territoriale (le comunità), salvaguardando la propria storia e tradizione, come elementi di valore, qui è un po’ più complesso.

Attenzione che comuni e comunità sono due entità completamente diverse e non vanno confuse.

Mi piacerebbe confrontarmi con chi se ne dovrebbe occupare, almeno per sapere se ci sono idee e quali sono, e certamente per imparare.


  • Lunedì 6 settembre ore 12:40

Prepariamoci. Tanti concorrenti (33), ma non è una corsa. E' certo che non vincerà il più veloce e nemmeno quello con maggiore resistenza (elementi tipici della corsa di velocità e di resistenza). Le elezioni verranno vinte da quella lista che saprà comunicare meglio. Un comunicare che serve a convincere (uno dei rari casi in cui convincere qualcuno della bontà di qualcosa non può essere visto come reato), vincere con (dal latino 'cum' = insieme a) -- sempre dal lat. convincĕre (a tacere, a seguirmi, a tentare l’esperimento). Con soggetto di cosa: fatti, argomenti, prove che convincono. Per completare la definizione di "convincere", comunicare per convincere della miglior bontà del progetto della lista.

Si potrebbe aggiungere che "comunicare" in un piccolo comune come Perledo, tra lago e monti, vuol dire capacità di "costruire relazioni" con il proprio elettorato (quasi 600 elettori). Relazioni con un livello di profondità molto vario. Ed è così, un bacino di voto che è spesso famigliare o comunque nell'ambito della cerchia degli amici e conoscenti. Quando i candidati Sindaci di Perledo strutturano la propria campagna di comunicazione giustamente puntano molto sul tessere relazioni, cercando di intuire quali sono gli interessi individuali dei singoli e cercare di adattare il proprio programma per "vendere" la propria come la miglior soluzione a quel "bisogno" o interesse, a volte timidamente un interesse solo accennato.

Così i programmi delle liste si riempiono di interessi pubblici da aggiustare, curare, sistemare. I programmi si modellano sull'elettorato, questo è il compromesso della democrazia di un piccolo comune, una dinamica molto curiosa.

Ovviamente vincerà la concretezza, il pragmatismo e il clima di fiducia che si riuscirà a creare intorno alla lista. Detto in altre parole vincerà la lista migliore (il candidato migliore), dove "migliore" va declinato in una capacità specifica: quella di comunicare per convincere, quella di comunicare per creare relazioni personali con l'elettorato (od orientarle al sostegno se già presenti).

In questo processo generalizzato di "caccia al voto" che dura un mese, sappiamo che si inseriscono distorsioni, ricatti non espliciti, non-detti che fungono da ricatto, promesse non-mantenute, voltafaccia, e forse anche ti do il voto se... i rapporti personali si incrinano. E vi è un generale disvalore della comunità, paradossalmente proprio quella Comunità che l'istituzione Comune dovrebbe far crescere, tutelare, valorizzare.


  • Domenica 5 settembre ore 10:36

Lecconotizie.com (per primo) ha reso pubblici i nomi dei candidati pertanto siamo in grado di riprodurre una tabella con le tre liste in corsa su WikiPerledo. Non appena disponibili renderemo noti anche i programmi delle rispettive liste (progetti per il mandato che si propongono di eseguire). Sarebbe utile, in una chiave di trasparenza, disporre anche del curriculum vitae di ogni candidato sindaco per agevolare il processo di trasparenza delle elezioni amministrative.

Come unico commento del giorno, ci rallegriamo della presenza dell'attuale Sindaco, Sig. Fernando De Giambattista, nella lista civica guidata dall'attuale Vice-Sindaco Gianpaolo Venini.


  • Sabato 4 settembre ore 11:36

Il prossimo 3 e 4 ottobre 2021 a Perledo si celebra il rituale democratico delle elezioni comunali. Verranno scelti i futuri Consiglieri Comunali ed il Sindaco.

Ai blocchi di partenza si sono presentati in 33, suddivisi in 3 squadre. Ogni squadra (lista civica) è composta da un candidato sindaco e 10 candidati consiglieri comunali.

Una sfida molto impegnativa considerando che 2 candidati su 3 non entreranno "nel palazzo". In un paese piccolo come Perledo non è esagerato parlare di spreco, considerando che ogni candidato che ha deciso di abbracciare il proprio progetto di lista, ha assunto su di sé delle precise responsabilità di impegnarsi per il bene comune. Spreco che potrebbe essere scongiurato se la competizione elettorale sarà intesa come un inizio, a prescindere, per un impegno pubblico per la collettività, indipendentemente dall'esito che uscirà dalle urne. Sarà per tutti un inizio o una continuazione di impegno per il bene comune?

In questa chiave di lettura, ottimisticamente, esiste una quarta lista (non votabile), composta da tutti e 33 i candidati, chiamiamola per semplicità "La lista dei 33". E' una lista civica di coraggiosi aspiranti rappresentanti che il 5 ottobre diventa Altro, quel che resterà delle intenzioni, dei postulati elettorali.

WikiPerledo si schiera per la quarta lista, appunto, La lista dei 33, quella che non è votabile, ma che è in fin dei conti la più importante: misura il battito del cuore che batte per Perledo e che viene gettato oltre l'ostacolo per battere nei mesi e negli anni a venire.

La prova delle elezioni amministrative del 2021 potrebbe essere vista come un passaggio necessario "di investitura" per l'impegno politico per la collettività.

Per alcuni (i primi 11 che otterranno maggiore appoggio) sarà anche il trampolino per essere idealmente rappresentativi (più precisamente legittimi rappresentanti), per altri solo un'occasione per essere cittadini di serie A, cittadini impegnati, attivi, partecipanti al pari di altri che non hanno imposto a se stessi di essere potenzialmente rappresentativi.