Ermanno Festorazzi

1969. Pietro Besi vs Ermanno Festorazzi.
Ottobre 1969.
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In occasione di un riconoscimento da parte del comune di Perledo.

Ermanno Festorazzi (Varenna 15 maggio 1939, Perledo 16 novembre 2020).

Figlio di Luigi e Clementina Poletti.

Peso massimo della gloriosa colonia pugilistica mandellese guidata da Firmino De Marcellis.

Dipendente della Moto Guzzi, sposato con Maria Corti, padre di tre figli: Fabio, Lorenzo e Marco.

Raggiunta l’età della pensione si era dedicato all’olivicoltura e alla musica, come componente delle bande di Mandello, Bellano e degli Alpini.[1]

Carriera di pugile[2]

Ha combattuto oltre cento match da dilettante e 32 da professionista, partecipando alle selezioni olimpiche per Roma ’60 e Tokyo ’64 e vestendo più volte la  divisa della nazionale.[3]

Ermanno Festorazzi non ha mai nascosto un certo rammarico in particolare per la mancata convocazione per le Olimpiadi giapponesi del ’64. “Eravamo in raduno in quattro - ricordò in un’occasione - ma c’era soltanto un posto disponibile. Le selezioni le vinse Ros. E così io, Canè e Confin restammo purtroppo a casa”.

“Per il pugilato non ho mai perso una sola ora di lavoro - ricordava sempre Festorazzi - e probabilmente se avessi dedicato più tempo alla boxe avrei potuto vincere molto di più, anche se sono molto soddisfatto di quello che ho fatto”.

Combatté dal 1955 al 1973 e la sua arma migliore era il gancio destro. Nel 1961 vinse il titolo lombardo e fu subito convocato nella squadra azzurra che disputò incontri in Svezia, Inghilterra e Germania.[4]

Venne chiamato anche a fare da comparsa in film con scene di pugilato.

Nell'ottobre 1969 compare nei primi dieci pugili più forti d'Italia nella massima categoria.

Secondo la vulgata era chiamato "Il gigante buono".

Onorificenze

Nel 2014 ricevette dall’amministrazione comunale di Perledo la benemerenza civica.[5][6]

Note