Serve un tavolo permanente per il dissesto idrogeologico

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Frana di Varenna, vista da lago.

Verso un governo del territorio 2.0

A cura di Renato Ongania


La recente frana nel comune di Varenna - venerdì 19 maggio 2023 - ha rimesso sul piatto della politica le criticità del nostro territorio in termini di dissesto idrogeologico. Vista in forma passiva che è decisamente più coerente con lo sviluppo che ne è stato, il "dissesto idrogeologico" torna sul piatto della politica regionale, provinciale e dei singoli comuni interessati. Il coordinamento avviene in Prefettura e lì si istituiscono dei tavoli temporanei.

Cosa deve succedere per palesare la necessità di un tavolo permanente per il dissesto idrogeologico?

Alcune note sui comuni della provincia di Lecco:

  1. Totalmente disarmati in termini di budget a disposizione per la manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio;
  2. Sottodimensionati in termini di competenze, cioè troppo piccoli per garantire qualità di governo accettabili;
  3. Alle prese con problemi di governo che richiederebbero competenze specifiche che non hanno e che non si possono permettere.

Regione Lombardia

Guardando alla dinamica della comunicazione pubblica immediatamente successiva alla frana di Varenna, la risposta della politica regionale è stata di rassicurare gli utenti (cittadini) sul fattivo reperimento dei fondi necessari rispetto alla messa in sicurezza e al ripristino della viabilità (SP 72 e ferrovia FS sulla tratta Lierna - Bellano).

Regione Lombardia risponde alla chiamata degli enti locali con i fondi. "Concretezza!"

Viene da chiedersi: ma non sono appena stati stanziati 3 miliardi di euro prima della campagna elettorale, con un "piano" tanto importante da meritare persino un logo e un regolamento d'uso del logo... Si deve forse ri-pianificare e allora ridateci lo stipendio che vi è stato dato per fare il piano in primo luogo.

Detto con altre parole: cos'hanno fatto sino ad ora i politici di Regione Lombardia in termini di asservimento delle priorità del governo del territorio? O meglio, quali erano le priorità asservite, tali da far dimenticare l'urgenza di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sul territorio?

Certo, occorre entrare nel merito delle singole voci di spesa di Regione Lombardia e non cadere nella trappola di considerare quanto avvenuta a Varenna una correlazione ai 30 anni di governo del territorio. È un evento che non poteva essere ne previsto ne evitato... Ovviamente il ritornello è già pronto all'uso.

Volendo ravanare un poco, tuttavia, e andare a spulciare tra le voci di spesa della Regione, tuttavia, si trovano delle cose che a prima vista è difficile chiamarle investimenti in senso stretto, più facile vedere che si è sostituita una genuina cura del territorio ad una ben più remunerativa cura dei pacchetti elettorali del territorio.

Domande aperte

I recenti fondi destinati all'Orrido di Bellano, per esempio, erano prioritari rispetto agli interventi di prevenzione delle frane che si sono peraltro verificate anche sul territorio di Bellano?

I fondi destinati all'abbellimento della via crucis della parrocchia di Esino Lario sono ancora prioritari rispetto alla cura del dissesto idrogeologico che peraltro ha qualche mese fa ha colpito pure la strada che collega il lago con Esino?

Volendo essere ancora più precisi nella mira, i fondi del PNRR investiti per i giardini di Varenna, (milioni non noccioline), e che provengono dall'Europa, sono prioritari rispetto alle priorità palesate da caos di una SP 72 interrotta sine die? O di una Ferrovia interrotta sine die?

E il cavalcavia di Bellano, che verrà a costare una decina di milioni di euro, è davvero la priorità delle priorità?

Non dovremmo forse evolvere il sistema dei finanziamenti per l'esercizio di un governo del territorio 2.0?

Per 2.0 intendiamo evoluto rispetto all'era della propaganda, non si chiede molto di più.