Serve un tavolo permanente per il dissesto idrogeologico

Da WikiPerledo.
Versione del 7 giu 2023 alle 08:52 di Admin (discussione | contributi)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Jump to navigation Jump to search
2023 Frana di Varenna, vista da lago.
Foto di Renato Ongania.

Verso un governo del territorio 2.0

A cura di Renato Ongania


La recente frana nel comune di Varenna - venerdì 19 maggio 2023 - ha rimesso sul piatto della politica le criticità del nostro territorio in termini di dissesto idrogeologico.

Vista in forma passiva che è decisamente più coerente con lo sviluppo che ne è stato, il "dissesto idrogeologico" torna sul piatto della politica regionale, provinciale e dei singoli comuni interessati.

Il coordinamento avviene in Prefettura e lì si istituiscono dei tavoli temporanei.

Un tavolo permanente, diversamente, permetterebbe a tutti gli interlocutori di rimanere aggiornati, permetterebbe un monitoraggio strutturato, di prevenzione più che di protezione civile. Offrirebbe la possibilità di definire delle priorità di intervento almeno sulla base provinciale, da rispettare a vari livelli in relazione agli investimenti pubblici che vengono erogati.

Sarebbe un primo passo vero un governo del territorio 2.0.

I problemi di una frana non sono limitati alla viabilità, sono in primo luogo un campanello d'allarme: si tratta di un evento che non è stato previsto o le cui conseguenze non sono state previste con sufficiente anticipo...

  • Quanto servirebbe per mettere in sicurezza l'intero territorio?
  • Chi sa rispondere a questa domanda?
  • Chi è pagato per farlo?

Cosa deve succedere per palesare la necessità di un tavolo permanente per il dissesto idrogeologico?

Alcune note sui comuni della provincia di Lecco:

  1. Totalmente disarmati in termini di budget a disposizione per la manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio;
  2. Sottodimensionati in termini di competenze, cioè troppo piccoli per garantire qualità di governo accettabili;
  3. Alle prese con problemi di governo che richiederebbero competenze specifiche che non hanno e che non si possono permettere.

Regione Lombardia

Guardando alla dinamica della comunicazione pubblica immediatamente successiva alla frana di Varenna, la risposta della politica regionale è stata di rassicurare gli utenti (cittadini) sul fattivo reperimento dei fondi necessari rispetto alla messa in sicurezza e al ripristino della viabilità (SP 72 e ferrovia FS sulla tratta Lierna - Bellano).

Regione Lombardia risponde alla chiamata degli enti locali con i fondi. "Concretezza!"

Viene da chiedersi: ma non sono appena stati stanziati 3 miliardi di euro prima della campagna elettorale, con un "piano" tanto importante da meritare persino un logo e un regolamento d'uso del logo... Si deve forse ri-pianificare e allora ridateci lo stipendio che vi è stato dato per fare il piano in primo luogo.

Detto con altre parole: cos'hanno fatto sino ad ora i politici di Regione Lombardia in termini di asservimento delle priorità del governo del territorio? O meglio, quali erano le priorità asservite, tali da far dimenticare l'urgenza di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sul territorio?

Certo, occorre entrare nel merito delle singole voci di spesa di Regione Lombardia e non cadere nella trappola di considerare quanto avvenuta a Varenna correlabile ai 30 anni di governo del territorio. È un evento che non poteva essere ne previsto ne evitato... Ovviamente il ritornello è già pronto all'uso.

Volendo ravanare un poco, tuttavia, e andare a spulciare tra le voci di spesa della Regione, tuttavia, si trovano delle cose che a prima vista è difficile chiamarle investimenti in senso stretto, più facile vedere che si è sostituita una genuina cura del territorio ad una ben più remunerativa cura dei pacchetti elettorali del territorio.

Domande aperte

  • I recenti fondi regionali destinati all'Orrido di Bellano, per esempio, erano prioritari rispetto agli interventi di prevenzione delle frane che si sono peraltro verificate anche sul territorio di Bellano?
  • I fondi regionali destinati all'abbellimento della via crucis della parrocchia di Esino Lario, annunciati in pompa magna, sono ancora prioritari rispetto alla cura del dissesto idrogeologico che peraltro qualche mese fa ha colpito pure la strada che collega il lago con Esino?
  • Volendo essere ancora più precisi, esperendo l'esercizio del prendere la mira rispetto a eventuali responsaibli, i fondi del PNRR investiti per i giardini di Varenna (si badi bene, milioni non noccioline) che provengono dall'Europa (accontentiamoci di questa definizione per non essere troppo puntuali), sono prioritari rispetto alle priorità palesate da caos di una SP 72 interrotta sine die? O di una Ferrovia interrotta sine die?
  • E il cavalcavia di Bellano (sottopasso del passaggio a livello), che verrà a costare una decina di milioni di euro, è davvero la priorità delle priorità per TreNord?
  • Non dovremmo forse insistere per evolvere il sistema dei finanziamenti pubblici per l'esercizio di un governo del territorio di tipo 2.0?

Per "2.0" intendiamo "evoluto rispetto all'era della propaganda", non si chiede molto di più.

APPENDICE

Tabella 1: Rischi idrogeologici e idraulici nella Provincia di Lecco
Regione Lombardia
Episodi di frana dal 2000 al 2014 148.000
Area interessata dalle frane 4.000 km²
Percentuale della regione interessata dalle frane 30%
Punti critici Nord (Alpi) e Sud (oltre la Pianura Padana)
Tabella 2: Frane che hanno interessato Varenna (LC)
Frana Luogo Anno Vittime
Frana di Fiumelatte Fiumelatte 2004 2
Crollo SS36 Vicino a Varenna 2010 0
Frana di Varenna Varenna 2023 0
Tabella 3: Rischi idrogeologici in Lombardia
Informazione Dettagli
Regione Lombardia
Percentuale del territorio esposto a rischio idrogeologico 14%
Area esposta a rischio idrogeologico Oltre 3.300 km²
Fonte dei dati Rapporto Ecosistema Rischio 2016 di Legambiente
Dimensione del campione 241 comuni (27% dei comuni a rischio della regione)
Percentuale di comuni con abitazioni in aree ad alto rischio 65%
Percentuale di comuni con interi quartieri in aree ad alto rischio 22%
Tabella 4: Panoramica generale sistema Italia
Dato Valore
Percentuale del territorio nazionale a pericolosità frane elevata, molto elevata e/o a pericolosità idraulica media 18,4%
Percentuale dei litorali in avanzamento 19,7%
Percentuale dei litorali in arretramento 17,9%
Percentuale dei comuni italiani a rischio per frane, alluvioni e/o erosione costiera 93,9%
Numero di abitanti a rischio frane 1,3 milioni
Numero di abitanti a rischio alluvioni 6,8 milioni
Numero di beni culturali potenzialmente soggetti a fenomeni franosi nelle aree a pericolosità elevata e molto elevata Oltre 12.500
Tabella 5: Frane. Inventario provincia di Lecco dal 1116 al 2022
Dato Valore
Numero frane 12.326
Crollo/Ribaltamento 256
Scivolamento rotazionale/traslativo 1.613
Colamento lento 2
Colamento rapido 7.190
Sprofondamento 2
Complesso 184
Aree con crolli/ribaltamenti diffusi 2.571
Aree con sprofondamenti diffusi 1
Aree con frane superficiali diffuse 452
Tabella 6: Frane. Inventario Perledo, Varenna, Esino Lario dal 1116 al 2022
Comune Numero di frane inventariate Fonte
Perledo 299 https://idrogeo.isprambiente.it/app/iffi/c/97067
Varenna 100 https://idrogeo.isprambiente.it/app/iffi/c/97084
Esino Lario 476 https://idrogeo.isprambiente.it/app/iffi/c/97035
Tabella 6.1: Tipologia di frane Perledo
Tipo di movimento Valore
Crollo/Ribaltamento 1
Scivolamento rotazionale/traslativo 71
Colamento rapido 140
Complesso 4
Aree con crolli/ribaltamenti diffusi 73
Aree con frane superficiali diffuse 9
n.d. 1
Tabella 6.2: Tipologia di frane Varenna
Tipo di movimento Valore
Crollo/Ribaltamento 11
Scivolamento rotazionale/traslativo 5
Colamento rapido 59
Complesso 5
Aree con crolli/ribaltamenti diffusi 20
Tabella 6.3: Tipologia di frane Esino Lario
Tipo di movimento Valore
Crollo/Ribaltamento 3
Scivolamento rotazionale/traslativo 76
Colamento rapido 287
Complesso 2
Aree con crolli/ribaltamenti diffusi 82
Aree con frane superficiali diffuse 26


Dissesto idrogeologico, un tema che riguarda tutti ma ignorato dalla politica

L’edizione 2021 del Rapporto sul dissesto idrogeologico in Italia fornisce un quadro di riferimento sulla pericolosità associata a frane e alluvioni, nonché sull’erosione costiera per l’intero territorio nazionale. Il rapporto presenta gli indicatori di rischio relativi a popolazione, famiglie, edifici, aggregati strutturali, imprese e beni culturali. Il rapporto è redatto dall’ISPRA nell’ambito dei propri compiti istituzionali di raccolta, elaborazione e diffusione dei dati in materia di difesa del suolo e dissesto idrogeologico riferiti all’intero territorio nazionale.

Le nuove Mosaicature nazionali di pericolosità tengono conto degli aggiornamenti forniti dalle Autorità di Bacino Distrettuali. Complessivamente il 18,4% del territorio nazionale è classificato a pericolosità frane elevata, molto elevata e/o a pericolosità idraulica media. Rispetto all’edizione 2018 del Rapporto, emerge un incremento percentuale della superficie classificata a pericolosità da frana elevata e molto elevata e della superficie a pericolosità idraulica media.

Il nuovo rilievo delle coste italiane ha consentito un aggiornamento dei dati sullo stato e sui cambiamenti della linea di costa nel periodo 2007-2019. A livello nazionale il 19,7% dei litorali sono in avanzamento e il 17,9% in arretramento. A fronte di un progressivo aumento dei tratti di costa protetti con opere di difesa rigide, si rileva un lieve aumento dei litorali stabili e in avanzamento e una diminuzione dell’1% dei litorali in erosione.

Complessivamente il 93,9% dei comuni italiani è a rischio per frane, alluvioni e/o erosione costiera. 1,3 milioni di abitanti sono a rischio frane e 6,8 milioni di abitanti a rischio alluvioni. Le regioni con i valori più elevati di popolazione a rischio frane e alluvioni sono Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Veneto, Lombardia e Liguria.

Il Rapporto contiene anche una stima dei Beni Culturali a rischio frane e alluvioni. Degli oltre 213.000 beni architettonici, monumentali e archeologici, quelli potenzialmente soggetti a fenomeni franosi sono oltre 12.500 nelle aree a pericolosità elevata e molto elevata.

I dati del Rapporto rappresentano uno strumento centrale a supporto delle politiche di mitigazione del rischio. In ambito europeo gli indicatori della popolazione a rischio frane, alluvioni e della dinamica litoranea vengono utilizzati per la valutazione dell’efficacia delle misure dei Fondi strutturali 2014-2020.

Verso il bicentenario di Antonio Stoppani, cogliamo l'occasione per iniziare a fare sul serio?

Stoppani, Les pétrifications d'Ésino.

Antonio Stoppani, battezzato Narciso Carl'Antonio Stoppani (Lecco, 15 agosto 1824 – Milano, 1º gennaio 1891), è stato un geologo, paleontologo, patriota e presbitero italiano.

Autore di numerose pubblicazioni sia scientifiche sia di tipo divulgativo, è considerato una figura di primo piano nella storia della geologia, della paleontologia, della paletnologia e della glaciologia in Italia. Ebbe notevole popolarità Il Bel Paese (1876), sua opera divulgativa sulle scienze naturali, che rimase a lungo tra i libri educativi più diffusi in Italia, insieme a Le avventure di Pinocchio (1881-1882) di Carlo Collodi e a Cuore (1886) di Edmondo De Amicis.

Cogliamo l'occasione del bicentenario per iniziare a fare sul serio rispetto alla programmazione del territorio dal punto di vista idrogeologico?

Bibliografia

Mappatura completa delle frane e archivio storico

Relazioni/Report

CNR

ISPRA

News Locali

LARIONEWS

LECCONOTIZIE

PNRR