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La torre è circondata da mura in sasso ed è accessibile con un biglietto d'ingresso a pagamento da marzo a novembre. | La torre è circondata da mura in sasso ed è accessibile con un biglietto d'ingresso a pagamento da marzo a novembre. | ||
Nelle mura di cinta c'è una torre secondaria angolare sulla cui scala sono saliti i Pooh nel 1973.<ref name=":0" /> | Nelle mura di cinta c'è una torre secondaria angolare sulla cui scala sono saliti i [[Pooh nel 1973]].<ref name=":0" /> | ||
Nei giardini sono presenti dei sotterranei parzialmente visitabili: si tratta di un appostamento del sistema difensivo italiano alla frontiera nord verso la Svizzera, impropriamente noto come "Linea Cadorna", destinato a battere d'infilata la vallata che da Porlezza scende a Menaggio nel caso di un possibile tentativo tedesco di invasione attraverso il neutrale territorio elvetico. Al suo interno ospitava degli obici da 75 mm. | Nei giardini sono presenti dei sotterranei parzialmente visitabili: si tratta di un appostamento del sistema difensivo italiano alla frontiera nord verso la Svizzera, impropriamente noto come "Linea Cadorna", destinato a battere d'infilata la vallata che da Porlezza scende a Menaggio nel caso di un possibile tentativo tedesco di invasione attraverso il neutrale territorio elvetico. Al suo interno ospitava degli obici da 75 mm. | ||
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==Storia== | ==Storia== | ||
Risalente al XI secolo, il castello fu più volte rimaneggiato nel corso dei secoli. | Risalente al XI secolo, il castello fu più volte rimaneggiato nel corso dei secoli. | ||
Al periodo tardoromano risalivano invece un elmo gladio riportati alla luce alla fine dell'Ottocento ma andati successivamente perduti.<ref>1991, Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, ''Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo'', a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991, p. 77.</ref> | Al periodo tardoromano risalivano invece un elmo gladio riportati alla luce alla fine dell'Ottocento ma andati successivamente perduti.<ref>1991, Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, ''Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo'', a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991, p. 77.</ref> | ||
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La rocca seguì il destino di Varenna, a cui era stata unita da muri che scendevano fino al lago difendendo il borgo. Divenne un feudo vescovile insieme a Varenna. Successivamente divenne di proprietà della famiglia Lattuada di Lierna per lungo tempo. | La rocca seguì il destino di Varenna, a cui era stata unita da muri che scendevano fino al lago difendendo il borgo. Divenne un feudo vescovile insieme a Varenna. Successivamente divenne di proprietà della famiglia Lattuada di Lierna per lungo tempo. | ||
Nel 1600 sorse una lite tra il parroco di Varenna e il Duca di Monte Marcino, a causa dell’occupazione di quest’ultimo della torre di Vezio nonostante i diritti vantati dalla parrocchia di Varenna. La causa per il possesso del castello fu vinta dal Conte della Riviera, il quale pose in affitto i suoi possedimenti di Vezio, nel 1619 a Giov. Antonio Forno, nel 1631 a Giovanni Antonio de Tarelli e nel 1656 ad Antonio Tarelli. | |||
Ne scrive [[Paolo Emilio Busi|Il Parlaschino]] nel 1635, come riportato da Vittorio Adami nel 1927, a cui aggiunge l'informazione secondo cui la proprietà della torre era della famiglia Crivelli Serbelloni. | |||
Nel 1647 le terre di Perledo e Varenna vennero investite nel feudo valtellinese del conte Giulio Monti. | |||
Nel 1778, l’infeudamento di Varenna passò alla famiglia Serbelloni, la cui congiunta, Crivelli Serbelloni, mantenne il possesso della torre di Vezio fino all’Ottocento. | |||
Nel 1891 si scoprirono alcune tombe risalenti all'età del ferro. | |||
La proprietà passò poi alla famiglia Greppi agli inizi del Novecento grazie a Donato Greppi. | |||
Durante la prima guerra mondiale, poco sotto alla rocca fu installata una postazione legata alle fortificazioni della Frontiera Nord. | Durante la prima guerra mondiale, poco sotto alla rocca fu installata una postazione legata alle fortificazioni della Frontiera Nord. | ||
Attualmente, il castello appartiene alla | Nel 1956 affiorarono spade, elmi e frecce in ferro con cuspide triangolare. | ||
Attualmente, il castello appartiene alla nipote di Donato Greppi, Manuela Greppi, che ne condivide la proprietà con il coniuge Maurizio di Robilant. | |||
==Curiosità== | ==Curiosità== | ||
''Araldica'' | |||
*Tra i racconti (leggende) legati al Castello di Vezio appare anche la figura della Regina Teodolinda. Nello stemma del Comune di Perledo, approvato dal Presidente della Repubblica, è stato inserito il simbolo raffigurante un anello, appunto della Regina Teodolinda, evidentemente per significare il legame di Perledo con la regina associata al Castello di Vezio. | |||
''Sfruttamento dell'immagine'' | ''Sfruttamento dell'immagine'' | ||
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*Il Castello di Vezio è stato scelto come location per la copertina di un album dei Pooh nel 1973.<ref name=":0">http://www.ipooh.it/notizie-2017/notizie-2017-10-03-il-castello-di-vezio-ed-i-suoi-cavalieri.html</ref> | *Il Castello di Vezio è stato scelto come location per la copertina di un album dei Pooh nel 1973.<ref name=":0">http://www.ipooh.it/notizie-2017/notizie-2017-10-03-il-castello-di-vezio-ed-i-suoi-cavalieri.html</ref> | ||
*Nelle [[Programmi elettorali di Perledo 2021|elezioni amministrative di Perledo del 2021]] tutte e tre le liste civiche hanno inserito nel proprio logo il Castello di Vezio, quasi a significare un elemento irrinunciabile dell'identità territoriale di Perledo. | *Nelle [[Programmi elettorali di Perledo 2021|elezioni amministrative di Perledo del 2021]] tutte e tre le liste civiche hanno inserito nel proprio logo il Castello di Vezio, quasi a significare un elemento irrinunciabile dell'identità territoriale di Perledo. | ||
''Composizioni poetiche'' | |||
*un'ode alla Torre di Vezio è stata composta da Renato Ongania nel 2023, liberamente ispirata da una iscrizione originale in latino commissionata a Il Parlaschino, poeta, all’anagrafe [[Paolo Emilio Busi]] (Parlasco 1571 – Bellano 1653). Sepolto a Perledo (LC) nel santuario della Madonna delle Grazie, località Gittana (Perledo, LC).<ref>''La Torre di Vezio: Maestà Eterna'', Renato Ongania. In ''Poeti nella Società'', Cenacolo Accademico Europeo Poeti nella Soceità Associazione non profit, Acerra (NA), XXI, 121, NovDic, p. 24.</ref> | |||
[[File:Vezio - Renato Ongania.png|miniatura]] | |||
== Note == | |||
==Bibliografia== | ==Bibliografia== | ||
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*2014 https://www.youtube.com/watch?v=ViZI0FufehA&t=121s | *2014 https://www.youtube.com/watch?v=ViZI0FufehA&t=121s | ||
'''Fotografie''' | |||
*1910-1920 https://www.europeana.eu/it/item/496/2y040_0000440?utm_source=api&utm_medium=api&utm_campaign=YuvuWBeCa | |||
==Collegamenti esterni== | ==Collegamenti esterni== | ||
http://www.castellodivezio.it | *http://www.castellodivezio.it | ||
*[[Paolo Emilio Busi|Il Parlaschino]] | |||
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