Castello di Vezio: differenze tra le versioni

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Risalente al XI secolo, il castello fu più volte rimaneggiato nel corso dei secoli.
Risalente al XI secolo, il castello fu più volte rimaneggiato nel corso dei secoli.


Nel 1891 si scoprirono alcune tombe risalenti all'età del ferro.
 
Nel 1956 affiorarono spade, elmi e frecce in ferro con cuspide triangolare.


Al periodo tardoromano risalivano invece un elmo gladio riportati alla luce alla fine dell'Ottocento ma andati successivamente perduti.<ref>1991, Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, ''Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo'', a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991, p. 77.</ref>
Al periodo tardoromano risalivano invece un elmo gladio riportati alla luce alla fine dell'Ottocento ma andati successivamente perduti.<ref>1991, Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, ''Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo'', a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991, p. 77.</ref>
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La rocca seguì il destino di Varenna, a cui era stata unita da muri che scendevano fino al lago difendendo il borgo. Divenne un feudo vescovile insieme a Varenna. Successivamente divenne di proprietà della famiglia Lattuada di Lierna per lungo tempo.
La rocca seguì il destino di Varenna, a cui era stata unita da muri che scendevano fino al lago difendendo il borgo. Divenne un feudo vescovile insieme a Varenna. Successivamente divenne di proprietà della famiglia Lattuada di Lierna per lungo tempo.


Ne scrive [[Paolo Emilio Busi|Il Parlaschino]] nel 1635, come riportato da Vittorio Adami nel 1927, a cui aggiunge l'informazione secondo cui la proprietà della torre era della Contessa Crivelli Serbelloni.
Nel 1600 sorse una lite tra il parroco di Varenna e il Duca di Monte Marcino, a causa dell’occupazione di quest’ultimo della torre di Vezio nonostante i diritti vantati dalla parrocchia di Varenna. La causa per il possesso del castello fu vinta dal Conte della Riviera, il quale pose in affitto i suoi possedimenti di Vezio, nel 1619 a Giov. Antonio Forno, nel 1631 a Giovanni Antonio de Tarelli e nel 1656 ad Antonio Tarelli.
 
Ne scrive [[Paolo Emilio Busi|Il Parlaschino]] nel 1635, come riportato da Vittorio Adami nel 1927, a cui aggiunge l'informazione secondo cui la proprietà della torre era della famiglia Crivelli Serbelloni.
 
Nel 1647 le terre di Perledo e Varenna vennero investite nel feudo valtellinese del conte Giulio Monti.
 
Nel 1778, l’infeudamento di Varenna passò alla famiglia Serbelloni, la cui congiunta, Crivelli Serbelloni, mantenne il possesso della torre di Vezio fino all’Ottocento.
 
Nel 1891 si scoprirono alcune tombe risalenti all'età del ferro.
 
La proprietà passò poi alla famiglia Greppi Di Robilant che ne mantiene tutt’ora il possesso.


Durante la prima guerra mondiale, poco sotto alla rocca fu installata una postazione legata alle fortificazioni della Frontiera Nord.
Durante la prima guerra mondiale, poco sotto alla rocca fu installata una postazione legata alle fortificazioni della Frontiera Nord.
Nel 1956 affiorarono spade, elmi e frecce in ferro con cuspide triangolare.


Attualmente, il castello appartiene alla famiglia Greppi.
Attualmente, il castello appartiene alla famiglia Greppi.
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