Grand Hotel Regoledo

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A cura di Renato Ongania

Anno 1910.

Il Grand Hotel Regoledo ha avuto una serie di re-branding e riqualificazioni nel corso della sua storia.

Secondo le memorie scritte tutto ebbe inizio da Francesco Maglia e dall'acqua minerale fredda della Cornasca.[1] Conferme di questa genesi arrivano dal dottore Carlo Zucchi mediante le Note Statistiche d'Idroterapia e di Climatologia del 1871, pubblicate a Milano dal dott. Francesco Vallardi, Tipografo-Editore.[2]

Infatti prima di diventare il Grand Hotel Regoledo si chiamava Hotel Regoledo & Etablissement Hydrotherapique.

Nel 1902 la denominazione è Stabilimento Idroterapico e Climatico di Regoledo - Lago di Como.[3]

Nel 1910 in cartolina appare come Grand Hotel e cure fisico-dietetiche - Lago di Como.

Nel 1935 viene recensioni come Casa di Cura Convalescenza e Conforto, sito in via Mussolini, 1 (Varenna).[4]

Nel 1939 viene recensito come Casa di Cura Convalescenza e Riposo.[5]

Re Umberto II e Maria José del Belgio.

Lo stabilimento idroterapico

Secondo Giansevero Uberti lo stabilimento idroterapico è stato inaugurato il 29 giugno 1851 "il primo aperto sul Lario che tenne anche il primato per bellezza, lusso, grandiosità, amenità".[6]

Secondo una fonte attuale fu realizzato per volere di Sergio Maglia, imprenditore operante nell'industria cartiera, nei pressi della sorgente termale "Della Cornasca". L'edificio si presenta con una forma allungata che domina una verde radura affacciata sul lago di Como a Regoledo, frazione del comune di Perledo.[7]

Venne costruito da Francesco Maglia di Regoledo nel 1851. Questi nel 1848 mentre si trovava a Milano dove eserciva un negozio di carta, prese parte ai moti rivoluzionari e al ritorno degli Austriaci se ne fuggì a Regoledo. Avendo una figlia maritata a Vigevano inferma, la chiamò con sè a Regoledo, e poichè in quella località esisteva una fonte di eccellente acqua chiamata la Comasca, indusse la figlia a farne la cura. Fosse proprio effetto dell’acqua, fosse invece effetto dell’aria, sta il fatto che la figlia guarì. Ebbe allora l’idea di sfruttare la presunta proprietà curativa di quell’acqua e fece costruire lo stabilimento idroterapico che venne inaugurato nel 1861.[8]

Un libro edito nel 1851 analizza l'acqua della Cornasca.[9]

L'hotel

«Quando mi ricordo di Regoledo, mi pare che soltanto in Paradiso potrei trovare un luogo capace di farmelo dimenticare...» (Ippolito Nievo)

L'hotel fu attivato nel 1858.

Nel 1859 Cesare Cantù diede alle stampe una pubblicazione su più volumi che conteneva una xilografia di grande pregio della veduta del Grand Hotel di Regoledo. La rara incisione è stata ritrovata nel 2021 e affidata per la conservazione e cura al piccolo museo di Perledo (Perleidus).[10]

Nel 1890 l'hotel fu rilevato dagli imprenditori milanesi Marini e Legnani già proprietari dell'Hotel Continental di Milano.

A quel tempo l'area era raggiungibile da una piccola strada sterrata tra vigne e frutteti, a piedi o noleggiando un asino.

Il Grand Hotel Regoledo divenne ben presto rinomato per le cure idroterapiche (terme) che vi venivano prestate, trattamento alla moda nell'alta società milanese della cosiddetta fin de siècle.

Questo hotel era davvero esclusivo e ricco, in rapporto alla sua epoca, di ogni comfort. All’avanguardia. Vi soggiornò persino l’ultimo Re d’Italia Umberto II di Savoia con la Moglie Maria José e i suoi tre figli.[11]

Attirò fra l'altro numerose personalità tra le quali Cesare Cantù, Antonio Stoppani, Massimo d'Azeglio, Amilcare Ponchielli, Arturo Toscanini, Ferenc Gylay[11], D’Annunzio[11], Agostino Gemelli[12], Josef Radestzky[11] e, già nel 1858, Ippolito Nievo per due mesi di soggiorno, contribuendo ad aumentare la sua fama nel corso degli anni.[13]

Nel 1916 disponeva di circa 100 camere "ben esposte ed arredate signorilmente".[14]

La funicolare

Dal 1890 al 1960 è stata attiva una funicolare ad acqua che univa la fermata FS al Grand Hotel Regoledo. Dopo la demolizione del fabbricato FS, venne utilizzato quello della funicolare fino al 2014.

Nel 1902 una cartolina postale dava risalto alla Funicolare di Regoledo a servizio dello "Stabilimento Idroterapico e Climatico".

Dal 1959 la funicolare servì la Fondazione Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone che prese la struttura del Grand Hotel di Regoledo.

Nel 2014 la fermata FS di Regoledo venne soppressa.[15]

La funicolare era davvero singolare, partita da un idea di Francesco Maglia nel 1852, fu poi perfezionata nel 1903 da due ingegneri svizzeri.[11]

Il progetto fu redatto da Alfredo Colli, lo stesso ingegnere che aveva avuto l’incarico di progettare una funicolare mai realizzata per raggiungere il Sanatorio posto sul Monte Barro. Il 1° settembre 1890 venne avviata la costruzione con una modifica sostanziale: al posto del contrappeso d’acqua venne realizzato un impianto con argano elettrico la cui progettazione fu condotta a cura della Fonderia di Berna e della società Usines de Roll.

Si adottò una tecnologia allora sperimentale che avrebbe raggiunto la propria maturità solo qualche decennio più tardi, grazie anche alla realizzazione delle prime funicolari italiane. Oltre ai servizi di navigazione, già attivi, in fase di progettazione si tenne conto anche della collocazione di un'apposita fermata lungo la ferrovia Milano-Lecco, il cui tratto Lecco-Colico fu inaugurato il 26 giugno 1892.

Ci sono due tracciati monorotaia di diversa pendenza separati tra loro a metà e quindi ci sono due cabine, una per ogni tracciato, da otto posti l’una, formate ognuna da due scompartimenti. Sotto la cabina vi è un serbatoio d’acqua. L’acqua fa da contrappeso e serve per movimentare, per gravità la funicolare.

A metà percorso avviene un travaso d’acqua tra una cabina e l’altra mentre i passeggeri devono cambiare cabina per proseguire la corsa.

Il peso dell’acqua fa in modo che la funicolare scorra ad una velocità di 1,16 metri al secondo. Gravità, freni, volume d’acqua, pendenza e carico sono state ben calcolate per far in modo che il sistema funzioni sfruttando la sola forza di gravità abbinata alle due diverse pendenze.[11]

l progetto subì continue interruzioni, trascorsero ancora alcuni anni e le terme passarono nuovamente di mano. I nuovi proprietari decisero di puntare sulla funicolare per il rilancio dello stabilimento e nel novembre del 1901 venne autorizzata l’apertura al pubblico del secondo impianto che si realizzerà però nel 1903, a cura delle società Von Roll e Fritz Marti, con la nuova inaugurazione il giorno 6 settembre e avvio del servizio aperto al pubblico il successivo 4 novembre. Da allora in centinaia percorsero in salita e in discesa l’importante manufatto realizzato in pietra ad archi e trincee che superava pendenze vertiginose e di cui ancor oggi si trovano tracce camminando sul Sentiero del Viandante.[7]

La funicolare funzionava con un processo semplice ma ingegnoso. Il tracciato veniva coperto da due cabine su binari che avevano un serbatoio nel quale veniva immessa dell’acqua per aumentarne il peso. Si realizzava pertanto che quando la cabina, posta alla sommità della funicolare, veniva caricata con l’acqua cominciava a scendere trascinando verso l’alto l’altra cabina, posta al piede dell’impianto, grazie ad un sistema di funi e carrucole. Giunte a metà percorso le due cabine venivano bloccate, i passeggeri trasbordati dall’una all’altra e l’acqua travasata da quella superiore a quella inferiore. A questo punto era la cabina inferiore che, diventata più pesante, trascinava verso l’alto l’altra completando il processo. L’intero tragitto veniva coperto in circa 8 minuti.[12]

Le tristi vicende legate alla prima guerra mondiale portarono nel 1916 a una sospensione del servizio della funicolare e la sua riapertura nel 1917 in conseguenza dell'utilizzo dell'albergo quale sezione distaccata dell'ospedale di Milano. Dopo un breve periodo di ripresa del traffico turistico avvenuta durante gli anni trenta un cambio d'uso analogo a quello precedente si ebbe durante il secondo conflitto al termine del quale il complesso raggiunto dalla funicolare mutò la sua natura diventando una colonia estiva.

La funicolare cessò il servizio nel 1960.[16]

Galleria fotografica della funicolare


Nuova destinazione d'uso

Oggi il Grand Hotel ospita un centro per l'assistenza di persone diversamente abili di proprietà della Fondazione Istituto Sacra Famiglia.

Bibliografia

  • Copertina del libro.
    La funicolare di Regoledo: un gioiello di ingegneria sulle rive del Lario. Regoledo (Perledo), Centro socio ricreativo per anziani Bergami, 2014

Note

  1. Dell'acqua minerale fredda sub-acidulo-salino-marziale-jodurata detta della Cornasca in territorio di Regoledo, distretto di Bellano, provincia di Como. Memoria del dott. Ferdinando Tonini ecc. Pavia, 1851.
  2. Libro: Regoledo nel 1871. Note statistiche d'idroterapia e di climatologia del dottore Carlo Zucchi.
  3. Cartolina postale.
  4. https://www.google.it/books/edition/Annuario_industriale_della_Provincia_di/L1SwYYduzWkC?hl=it&gbpv=1&dq=la+funicolare+di+Regoledo&pg=PA788&printsec=frontcover
  5. https://www.google.it/books/edition/Annuario_delle_banche_e_banchieri_d_Ital/oSCESrKlQSgC?hl=it&gbpv=1&dq=la+funicolare+di+Regoledo&pg=PA956&printsec=frontcover
  6. Uberti Giansevero, 1890, p.74
  7. 7,0 7,1 https://lecconotizie.com/societa/mandello-societa/perledo-la-funicolare-di-regoledo-sulle-tracce-di-un-gioiello-perduto-dellingegneria/?fbclid=IwAR2GCg8hZN9o6xyaTU8cy-sA9-Fsm67nitW4WqN2i-LMD51qilIBWIlc_CE
  8. https://it.wikisource.org/wiki/Varenna_e_Monte_di_Varenna/Appendice/Lo_stabilimento_idroterapico_di_Regoledo
  9. https://books.google.it/books?id=EzOuXwAACAAJ&hl=it&pg=PT1#v=onepage&q&f=false
  10. https://www.larionews.com/ultimi-articoli/regoledo-tuffo-nella-storia-la-xilografia-datata-1859-del-grand-hotel
  11. 11,0 11,1 11,2 11,3 11,4 11,5 https://www.lanuovapadania.it/storia-territorio/la-funicolare-di-regoledo-dove-passarono-radestzky-ponchielli-toscanini-e-dannunzio/
  12. 12,0 12,1 https://wiki.valsassina.it/lo-stabilimento-idroterapico-a-regoledo/
  13. https://www.leviedelviandante.eu/it/resource/poi/varenna-ex-funicolare-di-regoledo/
  14. Vinaj, 1916, p. 167.
  15. Rete Ferroviaria Italiana, Circolare territoriale MI 49/2014.
  16. https://archeologieferroviaire.wordpress.com/2016/09/20/la-funicolare-di-regoledo/