Partigiani di Perledo - Varenna - Esino Lario

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(A cura di Renato Ongania)

Mappa dei Partigiani. Fonte: http://www.anpilecco.it/Mappa_2.asp

La voce Partigiani di Perledo - Varenna - Esino Lario viene realizzata per onorare la memoria dell'azione dei Partigiani che hanno intrapreso la Resistenza nella Val d'Esino nel corso della Seconda guerra mondiale.

L'elenco dei Partigiani è estratto dalla Banca dati del Partigianato lecchese ospitata dall'Istituto di Storia Contemporanea – Como "Pier Amato Perretta".[1]

Schede dei Partigiani registrati nell'archivio ANPI del Partigianato lecchese

Di seguito l'elenco delle schede dei Partigiani in ordine alfabetico per cognome presenti nel suddetto archivio[2], residenti nei comuni di Perledo - Varenna - Esino Lario, con il relativo numero:

  • Costantino Acquistapace (8)
  • Giuseppe Acquisti (11)
  • Camillo Adamoli (18)
  • Cesare Barindelli (124)
  • Giovanni Barindelli (121)
  • Giovanni Battista Barindelli (131)
  • Evangelista Bertarini (188)
  • Giuseppe Bertarini (189)
  • Aurelio Cavalli (477)
  • Elsa Cavalli (473)
  • Romualdo Cavalli (474)
  • Ignazio Festorazzi (787)
  • Olimpo Gulfi (1028)
  • Giuseppe Massironi (1249)
  • Romualdo Nasazzi (1353)
  • Onorino Pensa (1461)
  • Don Giovanni Battista Rocca (1712)
  • Armando Venini (2026)
  • Luigi Venini (2025)
  • Serafino Vergottini (2031)
  • Giuseppe Viglienghi (2051)
  • Giulio Villa (2064)

Episodi di cattura: Albiga

Dalle note autobiografiche depositate risulta che il 18 giugno 1944 i partigiani Giuseppe Bertarini e Armando Venini (cognati), residenti a Perledo, al tempo comune di Varenna, vennero catturati in Albiga.[1]

Dal settembre del 1943 alla Liberazione

Cronologia tratta dalle note di Giulio Villa

  • Alla fine di settembre del 1943 anche a Lecco si forma un gruppo clandestino che si stringe attorno al cattolico Celestino Ferrario.
  • In ottobre Don Giovanni Battista Rocca parroco di Esino Lario, d'accordo con Celestino Ferrario, inizia ad organizzare un buon gruppo di patrioti esinesi.
  • Qualche mese dopo si costruirà la Brigata autonoma "Cacciatori delle Grigne".[3]
  • L'89-esima Brigata Poletti succede alla Brigata "autonoma Cacciatori delle Grigne".
  • Tra l'estate e l'autunno del 1944 il governo repubblichino di Salò promise incolumità ai partigiani che avessero deposto le armi.
  • Nell'inverno del 1944, a seguito dei rastrellamenti nazi-fascisti, la brigata viene sciolta.
  • A fine dicembre 1944 si costituì la nuova "Brigata autonoma di Montagna".

Voci correlate

Collegamenti esterni

Note

  1. 1,0 1,1 https://www.isc-como.org/archivio/database-lecco/#
  2. Aggiornato al 25 aprile 2022.
  3. Nota coerente con la testimonianza di Gementi secondo cui "i Cacciatori delle Grigne nascono già alla metà di settembre del 1943, con le prime riunioni clandestine tenutesi in casa del comandante Lino Poletti" (Festorazzi Roberto, Incoerenze e «copia e incolla» della (falsa) storia partigiana, In Il Giornale.it - disponibile online https://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/incoerenze-e-copia-e-incolla-falsa-storia-partigiana-1228483.html).